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Può capitare a tutti di essere “senza voce".


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Più a rischio sono le persone che la utilizzano sempre e/o in modo sbagliato, come cantanti e insegnanti. Il problema poi è più frequente in questo periodo dell’anno per via degli sbalzi di temperatura. Ma all’origine del disturbo ci sono anche fumo, abuso di alcol e, in alcuni casi, patologie più serie.

“In termini medici viene chiamata disfonia e si riferisce a un’alterazione qualitativa o quantitativa della voce”.

“È un problema che può riguardare tutti, ma che colpisce in particolare i cosiddetti “professionisti della voce”. Parliamo ad esempio di cantanti, insegnanti, operatori di call center e impiegati allo sportello.


La causa del disturbo in questi casi è funzionale e legata, nello specifico, a un uso eccessivo e/o scorretto della voce.


La disfonia però può dipendere anche da fattori organici, che vanno dalle più comuni infiammazioni della laringe (laringiti), al reflusso gastroesofageo, fino a malformazioni congenite o alla presenza di lesioni benigne (polipi, noduli o cisti delle corde vocali) o tumorali.


Ma non è tutto. L’alterazione della voce può dipendere anche da sbalzi di temperatura, fumo, abuso di alcolici ed esposizione a polveri, gas, vapori, forti rumori, etc. Infine, anche le alterazioni ormonali e lo stress sembrerebbero contribuire alla sua comparsa”.


Quando è consigliabile rivolgersi al medico? “In presenza di alcune condizioni: il disturbo dura da oltre due settimane, la perdita della voce è totale (afonia), la gola è secca e dolorante, si sente la necessità di schiarirsi la voce frequentemente e si fa fatica a parlare e si manifesta anche dolore alle orecchie, perdita di peso, mancanza di appetito, presenza di sangue quando si tossisce e ingrossamento dei linfonodi del collo. In questi casi è fondamentale chiedere il consulto allo specialista il quale, dopo aver effettuato un esame obiettivo della gola, valuterà se eseguire indagini più approfondite (ad esempio laringoscopia)”, continua ancora.


Come si cura la disfonia? “Poiché diverse sono le cause del problema, differenti sono anche le terapie. Sarà quindi lo specialista a stabilire la più indicata. Per curare il disturbo fondamentale è in primis il riposo vocale. Bisognerebbe cercare per almeno due o tre giorni di non parlare. Inoltre è importante mantenere sempre idratate le mucose ed eliminare tutti i fattori predisponenti, come fumo, alcol e stress. Se l’origine del problema è organica (faringite, reflusso gastrico, etc.), lo specialista potrà prescrivere dei farmaci specifici (antinfiammatori, antibiotici, antiacidi). Agli “specialisti della voce” valuterà se consigliare un trattamento logopedistico, per imparare a non sforzare le corde vocali. Infine, lo specialista deciderà se optare per un approccio chirurgico per rimuovere formazioni, benigne o maligne”.


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