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In caso di mal di orecchie mai abbassare la guardia

Aggiornamento: 30 set 2021



«Il primo sintomo? L’infiammazione delle adenoidi»

L’otite media acuta è un’infezione dell’orecchio molto frequente in questo periodo dell’anno.

Più a rischio sono i bambini. «L’otite media acuta può avere una causa virale, batterica o può essere una conseguenza di infezioni delle vie aeree superiori (sindrome influenzale o da raffreddamento). Colpisce maggiormente i bambini per una questione anatomica e per via di una situazione presente spesso in età pediatrica: l’ipertrofia adenoidea posizionata a livello del rinofaringe, ovvero l’infiammazione delle adenoidi. Ma anche per un meccanismo ostruttivo e perché diventa sede di infezioni ripetute». I sintomi di un’otite media acuta sono molto evidenti. Dopo alcuni giorni dalla comparsa di un raffreddore si avverte un’otalgia (dolore acuto a un orecchio), spesso accompagnata da ipoacusia (riduzione dell’udito), sensazione di ovattamento auricolare e acufene (rumore, ronzio). Il raffreddore e l’influenzano passano, ma i disturbi legati all’otite persistono. Che cosa è opportuno fare se

i fastidi continuano? «È necessario parlare con il medico, il quale eseguirà una visita accurata e valuterà se consigliare una visita specialistica otorinolaringoiatrica - Lo specialista saprà confermare con precisione la presenza di otite media acuta con una otoscopia, indagine in grado di mettere in evidenza la membrana timpanica, e valuterà quale sia la terapia più adatta. Particolare attenzione va posta nei bambini, soprattutto se molto piccoli, perché non in grado di comunicare. È consigliabile quindi che i genitori parlino con il pediatra, nel caso in cui si noti la tendenza a toccarsi ripetutamente l’orecchio, o ci sia tosse, raffreddore, irritabilità o mancanza di risposta ai suoni». Qual è la terapia corretta? «In genere si prescrivono antibiotici (specie se è presente febbre) e antidolorifici - Una terapia

di supporto è basata su lavaggi nasali con acqua ipertonica salina. Nel bambino molto

piccolo è sempre opportuno liberare il naso, aiutandosi anche con metodi di aspirazione

del muco».


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