Mal di gola, l'importanza di riconoscere le cause
Aggiornamento: 30 set 2021
L’infezione può essere di origine virale o batterica

Gola arrossata, ghiandole ingrossate, voce rauca, difficoltà nella deglutizione, sensazione di avere un corpo estraneo in ipofaringe (parte più profonda della laringe). Questi sono i sintomi del mal di gola, fastidioso disturbo che colpisce migliaia d’italiani, tipico di questo periodo dell’anno e spesso associato all’influenza.
Quali sono le cause? Come si cura?
«Le faringiti, comunemente chiamate mal di gola, sono una conseguenza dell’infiammazione
acuta della faringe (struttura muscolo-membranosa posta tra le cavità nasali e la laringe) . L’infezione generalmente è di origine virale, ma possono avere anche un’eziologia (causa) batterica.
Nel primo caso comporta faringodinia (dolore) spesso accompagnata da mal di testa, tosse
e/o sindrome influenzale. Nel secondo caso, insieme al dolore, compare quasi sempre febbre alta, mal di testa, a volte nausea, vomito e dolori addominali.
È possibile che le tonsille appaiano ingrossate e ricoperte da essudato (strie biancastre), in questo caso parleremo di faringotonsillite acuta. Possiamo avere anche un modesto aumento dei linfonodi del collo».
Quali sono le terapie consigliate per risolvere ciascun tipo di mal di gola?
«Quello virale va trattato con farmaci che aiutano ad alleviare i sintomi (compresse e collutori per alleviare il dolore e disinfettare la gola, antipiretici in caso di febbre), mentre per curare la forma batterica è necessario ricorrere ad antibiotici. Se la cura è scelta con criterio
e seguita con attenzione, la faringite o la faringotonsillite si risolve senza strascichi, altrimenti
potrebbe portare a complicanze come sinusite, otite, ascessi e, nei casi più gravi, febbre reumatica e malattie renali (glomerulonefrite).
È consigliato evitare assolutamente il fumo di sigarette
ed è buona norma umidificare
l’ambiente».
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